Paolo Repetto
Impressioni da un viaggio in Islanda
Se ancora non siete stati in Islanda, affrettatevi. Fate già parte di una minoranza. Lo scorso anno l’isola è stata visitata da quasi tre milioni di turisti, compreso il sottoscritto, dieci volte la popolazione indigena. Per i prossimi anni si parla di ingressi regolamentati, e parrebbero favoriti i visitatori orientali, che non hanno la pretesa della vacanza fai da te. Potreste rimanere fuori, e sarebbe un peccato, perché l’Islanda è bella.
I quasi adatti
Collana di minibiografie di personaggi accomunati dal non avere terraferma: J.G. Seume, A. von Humboldt, D. de Dolomieu, G. Boggiani, A. Russel Wallace, A. Raimondi, E. Tonti, P. Leigh Fermor.
Una storia del camminare
Breve trattato sull’arte del camminare, l'evoluzione di un segno distintivo dell’esistenza umana: da gesto naturale a gesto culturale, da mezzo di scoperta del mondo e di se stessi a modo per affermare discontinuità e ribellione.
Per una storia della letteratura italiana di viaggio
Chi ama le narrazioni di viaggio in realtà bada molto più alla sostanza che alla forma, vuole identificarsi con i luoghi e con le storie, più che lasciarsi coinvolgere dalla malìa delle parole.
Perché in Italia non esiste una letteratura del viaggio
La storia ''ufficiale'' dell'Italia inizia con un viaggio, quello di Enea; o meglio, con la sua narrazione. Un popolo con simili origini e con oltre settemila km di coste non poteva che essere un popolo di viaggiatori. In effetto lo è stato, ma non di narratori di viaggi.
Perché si raccontano i viaggi
Una delle debolezze umane fondamentali è il desiderio di comunicare comunque le nostre esperienze, e il viaggio, per antonomasia, è un concentrato di esperienze nuove, quasi si viaggia apposta per poterle raccontare.